L’inchiesta sui prezzi gonfiati dei pezzi di ricambio di Etm dopo dieci anni arriva all’udienza preliminare con 5 richieste di rinvio a giudizio Romagnuolo davanti al giudice
Arriva stamattina in udienza preliminare, dieci anni dopo i fatti contestati, uno dei filoni di indagine relativi al breve periodo di amministrazione dell’allora Etm (la municipalizzata del tpl) da parte dell’ex assessore, oggi esponente locale di primo piano di Forza Italia
Alessio Romagnuolo
.
Romagnuolo venne indagato per le spese con la carta di credito aziendale: a Civitavecchia la Procura archiviò il fascicolo, mentre a Roma (dove il caso approdò per alcuni addebiti che erano avvenuti nella Capitale) Romagnuolo fu rinviato a giudizio e poi condannato in primo grado per peculato.
A via Terme di Traiano era rimasto anche il filone relativo all’indagine sui pezzi di ricambio degli autobus. In origine l’inchiesta era stata condotta dal pm
Margherita Pinto
. Nel tempo, poi, i successivi trasferimenti dei vari magistrati hanno fatto sì che si sia arrivati fino a luglio dello scorso anno quando è stato il Procuratore Capo
Andrea Vardaro
a chiedere il rinvio a giudizio al Gip
Giuseppe Coniglio
per Romagnuolo (che fino all’anno scorso a Civitavecchia era difeso dall’avvocato
Ernesto Tedesco
, che poi ha dovuto rinunciare all’incarico dopo essere diventato Sindaco, in quanto il Comune di Civitavecchia è parte lesa) e altre cinque persone, tra cui l’attuale dirigente di Csp
Paolo Iarlori
(il cui nome figura nel fascicolo tra i destinatari della richiesta di rinvio a giudizio, ma non nel capo di imputazione, né negli atti stessi dell’indagine, se non come persona informata sui fatti, al punto che pare lecito pensare che si possa essere trattato di un errore di trascrizione, ndr), il capo officina di Emt
Franco Pappalardo
, i rappresentanti della Multiservice e poi Servizi Impresa srl,
Barbara Fiorucci
, all’epoca dei fatti convivente dell’allora consigliere comunale del Pdl
Alessio Smeraglia
(che non è indagato), e il suo collaboratore e socio
Sante Cani
.
Per un’altra vicenda finita sotto la lente della Procura, per una presunta truffa ai danni di Telecom Italia e della ditta Mtt per il cosiddetto sistema “bus control”, è stata poi indagata una quinta persona, un ex business partner di Telecom, che concluse i contratti con Etm.
I prezzi gonfiati –
Il nucleo centrale del filone di indagine come detto riguardava i pezzi di ricambio, i cui prezzi sarebbero stati gonfiati per trarre vantaggi consistenti. Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza la Multiservice, che aveva come clienti solo Etm ed Etruria Servizi, poi anche Città Pulita e Hcs, le partecipate del Comune, avrebbe fatturato circa 80.000 euro alla Etm a Città Pulita e Hcs nel periodo 2010-2011. I pezzi di ricambio venivano acquistati da un’unica ditta (in precedenza fornitrice diretta di Etm), per poi rivenderli alle società comunali con un ricarico medio del 110% nel 2010, arrivato fino al 125% nel 2011. Il 21 aprile del 2011 alla ditta individuale di Barbara Fiorucci è subentrata la Servizi Impresa srl, al 99% della stessa Fiorucci, con l’1% di Santo Cani. Anch’essa ha effettuato operazioni quasi solo con Etm, Città Pulita e Hcs, praticando un ricarico medio del 103%.
CONtabilità parallela –
Le indagini e le perquisizioni portarono a rinvenire una contabilità parallela rispetto a quella ufficiale, con appunti riferiti a pagamenti in nero ad “amici”, e poi ancora ad un “Alessio”, “Franco” e un non specificato “Amico”.
LA società ad hoc voluta dalla politica –
In seguito, Barbara Fiorucci rese spontaneee dichiarazioni ai Carabinieri in cui sostenne che al compagno Alessio Smeraglia, consigliere comunale, “sarebbe stato imposto da qualche esponente politico della maggioranza di allora di creare una società ad hoc al fine di acquisire indebitamente denaro pubblico attraverso la fornitura fittizia di pezzi di ricambio per i mezzi delle Sot comunali”.
L’accusa di corruzione –
L’ipotesi di reato iniziale era quella di truffa, poi le richiesta di rinvio a giudizio per Alessio Romagnuolo, Barbara Fiorucci, Santo Cani e Franco Pappalardo è stata formalizzata per corruzione.
Secondo l’accusa, Romagnuolo come amministratore unico di Etm, Pappalardo come capo officina, avrebbe ricevuto dalla Fiorucci e da Cano somme di denaro per compiere atti contrari ai doveri di ufficio, consistenti nel favorire la ditta Multiservice e poi Servizi Impresa, instaurando con essa un rapporto esclusivo in violazione delle procedure di evidenza pubblica per le forniture dei pezzi di ricambio per i mezzi della municipalizzata, senza alcun controllo né sui prezzi praticati, né sull’effettiva consegna dei pezzi stessi.
la prescrizione –
Visto il tempo trascorso, interverrà quasi certamente la prescrizione dei reati ipotizzati prima ancora – in caso di rinvio a giudizio – dell’inizio del processo. Il dirigente di Csp Paolo Iarlori ha già annunciato di essere pronto a rinunciare alla prescrizione, per dimostrare che l’iscrizione del suo nome tra quelli degli imputati è stata dovuta a un mero errore materiale (per cui il suo legale Giovanni Spanu, potrebbe eccepire la nullità della richiesta di rinvio a giudizio).
Vedremo se anche gli altri imputatim avendo già dichiarato di avere piena fiducia nella magistratura, si avvarranno di tale facoltà per far sì che non rimangano dubbi di nessun genere sul proprio operato, o se preferiranno chiudere questa pagina con l’intervento della prescrizione.
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