la protesta Ancora una grande partecipazione alla manifestazione contro il biodigestore La piazza urla: «Vi fermeremo»
“Vi fermeremo!”. È la promessa della piazza, gridata e scritta sullo striscione che ha guidato il corteo che dal piazzale del Tribunale è arrivato pacifico fino a piazza Fratti, per ribadire ancora una volta con convinzione la contrarietà del territorio alla realizzazione di un biodigestore da 120mila tonnellate a Civitavecchia dopo il via libera della conferenza dei servizi in Regione Lazio. Un territorio compatto che non vuole subire l’ennesima scelta calata dall’alto, già contestata più volte, inserita in un territorio saturo ormai; con una contrarietà rimasta però inascoltata, nonstante forte e decisa. Ma oggi “Un solo No vale mille Sì” come recita un altro cartello esposto ieri. Quel no che la città ha voluto gridare nuovamente ieri. Ampia la partecipazione, nonostante il tempo poco clemente. C’era la parte istituzionale, con sindaci e rappresentanti dei comuni del comprensorio, deputati e consiglieri regionali. La parte politica, con esponenti di tutti gli schieramenti e partiti. E poi c’erano le associazioni, i comitati, i cittadini, gli studenti, stanchi di dover subire scelte di altri. «La piazza ha risposto compatta al nostro invito – ha spiegato Riccardo Petrarolo, tra i promotori dell’iniziativa – solo un territorio unito e compatto può vincere questa battaglia difficilissima. Noi ce l’abbiamo messa tutta, con le buone. Ora tocca alla Regione Lazio prendere coscienza della volontà popolare di un intero territorio e cestinare per sempre la determina che autorizza il mega biodigestore di Civitavecchia». Determina però che, dopo un mese, non è ancora stata pubblicata, come sottolineato dal sindaco Tedesco. «Stiamo aspettando questo provvedimento che ancora non si vede – ha spiegato – e che va a concludere la conferenza dei servizi affinché sia possibile per noi presentare ricorso al Tar per far sentire le nostre ragioni. Un impianto da 120mila tonnellate è assurdo, abnorme e non rispecchia la volontà del territorio: la Regione sembra far finta di nulla. Continueremo a far sentire la nostra voce e le nostre rimostranze – ha concluso il primo cittadino – pronti anche a recarci sotto la Regione contro questa aggressione al territorio, non tollerabile».
©RIPRODUZIONE RISERVATA