costo della farina I produttori locali in difficoltà per il rincaro delle materie prime «In sei mesi un rincaro del 50%»
LADISPOLI – «In poco tempo il prezzo della farina è arrivato a circa 10 euro al quintale». A puntare i riflettori sul rincaro dei prezzi delle materie prime sono i produttori locali. A Ladispoli, nel cuore di viale Italia, ma anche in periferia, i fornai guardano con preoccupazione al rincaro delle materie prime. «Per fortuna al momento non abbiamo riscontrato ancora un rincaro dell’energia elettrica», ha proseguito la proprietaria di uno dei forni presenti in città. La preoccupazione che la situazione possa peggiorare e che a lungo andare non si potrà più far fronte ai costi è tanta. «Noi dal canto nostro, almeno per il momento, stiamo mantenendo i prezzi dei nostri prodotti invariati», ma se i costi aumentaranno, la situazione potrebbe peggiorare. «Già è tanto riuscire a tirar fuori, a fine mese gli stipendi dei dipendenti». Spostandosi più in là, nella vicina Cerveteri la situazione non cambia. «La farina all’ingrosso è arrivata a un euro al chilo nel giro di pochi mesi», ha spiegato il consigliere Luca Piergentili, proprietario anche di un forno in città a conduzione familiare. A causare l’incremento dei costi c’è anche il rincaro della benzina, oggi, arrivata a oltre 2,40 euro al litro che sta causando non pochi problemi agli autotrasportatori in protesta. «Nel giro di 6/7 mesi abbiamo visto un rincaro del 50% – ha proseguito Piergentili. Dal canto nostro stiamo cercando di calmierare i prezzi della vendita dei nostri prodotti, non aumentandoli. Per fortuna riusciamo ad andare avanti perché siamo a conduzione familiare e se a fine mese manca qualche euro negli stipendi, cerchiamo di andare avanti». Ad aiutare è anche la tipologia di forno utilizzata: «A differenza di molti altri che utilizzato i forni industriali e che dunque devono fare i conti anche con l’aumento di luce e gas, noi continuiamo ad usare il forno a legna. Questo ci consente di non dover far fronte a ulteriori rincari». E a mettere in crisi il settore è anche la siccità di questi mesi. «Se non pioverà il grano non crescerà o crescerà di pessima qualità».
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